Paradosso di Francoforte. L'economia italiana va bene, i Btp vanno male: c'entra la Bce

I Btp finiscono sotto pressione, mentre torna il nervosismo sui mercati obbligazionari e persino su quelli azionari. Sull'onda di vendite generalizzate che proseguono ormai da qualche giorno, i prezzi dei titoli di Stato decennali continuano a calare, spingendo nello stesso tempo i rendimenti sopra il 4,5%, su livelli che non si vedvano dall'inizio dell'anno. Sebbene possa sembrare controintuitivo, dietro al movimento dei Buoni del Tesoro polienannali c'è un quadro economico migliore delle attese, non soltanto in Italia, nell'ambito del quale l'inflazione continua a rappresentare il principale problema da risolvere.

Gli ultimi dati lo dimostrano: proprio oggi l'Istat ha confermato che la crescita dei prezzi resta a doppia cifra. A gennaio, infatti, l'inflazione al lordo dei tabacchi ha fatto segnare un aumento dello 0,1% su base mensile e del 10% su base annua, rispetto al +11,6% del mese precedente e in linea con il +10,1% della stima preliminare. Il tutto mentre l'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5,8% a +6%; e il cosiddetto carrello della spesa continua a correre del 12%, sia pure in leggero rallentamento dal +12,6% di dicembre. Nello stesso tempo, dal fronte economico giungono notizie più confortanti delle attese, perché la tanto temuta recessione non sembra essere divenuta realtà (almeno per il momento). Tra gli ultimi a certificarlo, il Centro studi di Confindustria, che nella "congiuntura flash" del 18 febbraio esordiva così: "L'economia italiana si avvia a evitare la recessione anche nel primo trimestre del 2023".

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Fonte:

https://www.huffingtonpost.it/economia/2023/02/22/news/btp_inflazione_pil_economia_italia-11404931/