
Redazione 22 febbraio 2023 13:10
C’è anche una casa a “luci rosse”, situata in provincia di Salerno, nell’inchiesta condotta dalla Procura di Benevento contro il fenomeno della prostituzione, che ha portato all’arresto di due persone, mentre quattro sono finite ai domiciliari. Destinatarie della custodia cautelare in carcere due sorelle di nazionalità cinese residenti a Napoli, mentre altre quattro persone, una coppia residente nella Valle Telesina ed altri due uomini di nazionalità asiatica, anche questi ultimi residenti nel capoluogo partenopeo, sono stati posti agli arresti domiciliari.
Le accuse
Gli indagati sono tutti accusati a vario titolo di reati che vanno dall'associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, alla coltivazione di sostanza stupefacente del tipo marijuana, al furto, alla ricettazione, alla sostituzione di persona, al favoreggiamento della permanenza illegale nel territorio dello Stato, alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ed infine all'indebita percezione del reddito di cittadinanza. L'indagine è stata avviata nel settembre 2020 ed ha consentito agli investigatori di fare luce su una fiorente attività di sfruttamento della prostituzione. L'attività veniva pubblicizzata mediante siti internet di annunci a sfondo sessuale.
Le indagini
Sarebbero state le due sorelle asiatiche, promotrici dell'associazione, destinatarie della misura cautelare in carcere, a decidere il luogo dove aprire le case di appuntamento, organizzare lo spostamento delle donne che si prostituivano, trattenendosi i loro documenti. Il ruolo delle due donne avrebbe assunto particolare rilievo persino nello smistamento delle richieste di prestazioni sessuali. Infatti, dopo avere costituito una sorta di call center nel quartiere "Vasto" di Napoli, avrebbero gestito numerose case di appuntamento sparse su tutto il territorio nazionale (province di Benevento, Avellino, Salerno, Sassari e Cosenza), dirottan...
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