Partita difficile dell’Inter, che dovrà scegliere tra sicurezze e scommesse, contro il Porto, una squadra capace di cambiare pelle in ogni partita.

Partita difficilissima per l’Inter di Simone Inzaghi che in questa doppia sfida degli ottavi di finale di Champions League contro il Porto si gioca buona parte del futuro della stagione, oltre che un gruzzoletto di guadagni che fanno gola a un club obbligato ad autofinanziarsi per vivere (poi non resta che vendere quasi tutti i pezzi migliori).
Quello che più di tutto fa pensare in queste ore Inzaghi è la scelta degli uomini. All’inizio della stagione, la spina dorsale della squadra era composta da Handanovic, Stefan de Vrij, Brozovic e Lukaku. Questi quattro uomini che erano il cuore e il cervello dell’Inter oggi sono tutti a disposizione, ma in questi mesi o non hanno giocato, per infortuni e scelta tecnica, oppure hanno giocato male, soprattutto per stati di forma mai completamente al 100%.
Senza di loro Inzaghi ha saputo utilizzare il materiale umano scelto in estate, con bravura e sapienza, ma ora si trova nel momento clou della stagione e deve decidere se è il caso di insistere su Onana, Acerbi, Çalhanoğlu e Dzeko. La scelta non è facile e magari alla fine si opterà per una sorta di mix vecchio-nuovo, ma il Porto di sicuro non aspetta e soprattutto non si strugge per quello che accade in casa Inter.
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