Canada, l’orrore delle scuole per indigeni: “Gli studenti trovavano teschi in giardino e vedevano bare uscire di notte”
Nuova macabra scoperta in una scuola canadese. Il capo di una comunità di nativi della Columbia britannica ha annunciato la rilevazione di almeno 17 tombe nei terreni di una ex “scuola residenziale”.
È il risultato di un’indagine durata 18 mesi sulla scuola di Alberni, gestita da diverse organizzazioni protestanti e poi dal governo canadese, fino alla chiusura nel 1973. Si tratterebbe dell’ennesimo ritrovamento all’interno delle famigerate strutture, frequentate dai figli delle comunità indigene strappati alle famiglie.
In un evento tenuto ieri, il capo delle tribù Tseshaht ha anche dichiarato che, in base a documenti e interviste, nella scuola sono morti 67 studenti. “Erano solo bambini”, ha detto Wahmeesh, che per l’occasione ha indossato un tradizionale copricapo di cedro. “Quindi, per quelli di voi che non sono delle nostre comunità, voglio che ci pensiate, pensate a cosa accadrebbe oggi se i bambini di cinque anni venissero allontanati dalle loro case”, ha aggiunto il capo indigeno, secondo quanto riporta l’agenzia Canadian Press. “Questa è la realtà con cui le nostre comunità devono convivere”.
La rilevazione delle tombe è stata possibile grazie all’utilizzo del georadar. Secondo Brian Whiting, uno degli esperti presenti alla cerimonia, quella di 17 sepolture è una stima minima e riguarda 12 dei 100 ettari che sono stati esaminati. La ricercatrice Sheri Meding ha riferito che nei racconti degli ex studenti ricorrono molti elementi, dagli aborti forzati al ritrovamento casuale di teschi e resti umani nei giardini della scuola, fino al ricordo di piccole bare che di notte venivano portate fuori dalla struttura. Secondo Meding, molte delle 67 vittime sono morte per motivi di salute.
La scuola era già balzata agli onori della cronaca negli anni ’90, con la condanna di Arthur Henry Plint , che nell’istituto supervisionava il dormitorio. Nel 1995 l’uomo, all’epoca 77enne, fu condannato a 11 anni di carcere per diversi abusi sessuali. Il giudice della...
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